1788 03 12 AZARA BODONI

Roma, 12 de marzo de 1788.

De José Nicolás de Azara [Roma] a Giambattista Bodoni [Parma].

Azara acusa recibo y devuelve a Bodoni la preciosa carta que le dirigió Franklin. Contesta que la demanda de los Anacreontes debería animar al tipógrafo a materializar las proyectadas colecciones de clásicos griegos y latinos, envía el pago de los tres tomos de Dell’origine enviados para Zelada y, sobre el viaje a Roma, inquiere a Bodoni la fecha concreta para así pedirle el permiso al Duque. Prevé tener pronto los grabados para las Osservazioni de Visconti y le agradece la elegancia de estampar unas copias en pergamino, aunque para este libro no fuese necesario tanto lujo.  

Roma, 12 marzo 88.

Amico e padrone stimatissimo,

Due ora fa è arrivato il nostro corriere, che mi porta la stimatissima lettera di Vostra Illustrissima de 9 corrente, alla quale non posso fare altra contestazione che dire di averla ricevutta.

Mi ha fatto gran piacere la lettera di Franklin, che rimando. E Lei fa bene di stimarla molto perché fa un elogio Suo non sospetto né mendicato, e da un soggetto tanto rispettabile e famoso.

Dalle ricerche del’Anacreonte, conoscerà Lei fin dove sarebbe già arrivatta la Sua riputazione se avesse potuto esseguire la stampa dei buoni clasici greci e latini, che tante volte abbiammo proggetata. Spero però che ci arriveremo.

Quando sarà tempo, Lei mi dirà se comviene ch’io scriva al Signore Infante perché gli permetta uscire da codesto tugurio.

Mando a Lei 45 paoli per il Cardinale Zelada, prezzo del zibaldone andresiano.

Non meritava tanto apparatto la dissertazione dei miei mosaici quanta Lei gli vuole dare stampandone degli essemplari in cartapecora; ma, poiché Lei vuole così, andiamo avanti. Credo puoter avere i rami per Pasqua.

Ora non ho più tempo.

Sono di Lei amico vero,

Azara.