1798 11 27 AZARA BODONI
Sommario
París, 8 de noviembre de 1798. De José Nicolás de Azara [París] a Giambattista Bodoni [Parma].
Azara notifica a Bodoni que, tras el primer lote de matrices palmirenses recibidas con Ginguené, han llegado a París el resto de materiales portados por Eusebio de Bardají, cajas que confirma haber entregado a la Imprimerie a través de Dutheil. Transmite los agradecimientos y elogios que los franceses le dirigen al tipógrafo, le comunica que ya han debido de fundirse caracteres bodonianos para estampar el Voyage pittoresque y añade, además, su pesimista queja acerca del estado de las letras en la capital francesa, donde la lectura de los periódicos o libros acerca de la Revolución triunfa por encima del cultivo de los clásicos, difíciles de encontrar en las librerías. Por último, desea salud al amigo, recuerda con melancolía su biblioteca y sus posesiones romanas, y saluda a Margherita Bodoni.
Transcrizione
Paris, 27 novembre 1798.
Amico mio carissimo,
Giorni passati scrissi a Lei avvisandogli avere ricevuta la prima parte delle matrici fenicie e palmirene che mi portò Ginguené, Ambasciatore che fu a Torino. Poi è arrivato mio nipote col resto di esse e, subito, a di Lei nome ne ho fatto donno a questa Stamperia Nazionale per mezzo del’amico Dutheil, che tanto s’interessa in questo aquisto. I ringraziamenti sono stati infiniti e si è fatta gran commemorazione di Bodoni e delle opere immortali bodoniane.
Già sarano fussi i caratteri e servirano per l’opera di Cassas su Palmyra, la di cui descrizione fa Dutheil. Questa sarà interessante e dotta, ma quella del pittore è una inpostura ed io la conosco fin da Roma.
Malgrado le tante ciarle dei giornali, Lei creda che le lettere sono a terra in questo paese, nel quale regnerà di nuovo la barbarie per alcune generazioni. Hano fatta fino la legge perché non si insegni la lingua latina nelle scuole e, se non ci fosse qualche letterato dell’Antico Regime scapato dal naufragio, bisognarebbe cercare dragomani forestieri per interpretare i passaporti latini di Germania. I librai istessi mi dicono che non si vende nessuna clase di libri fuorché quelli della Rivoluzione. Tutto il mondo si occupa di giornali e della politica giornaliera, d’intrighe, di rivoluzioni e di assicurare quel poco che possono realizare per salvarsi nelle nuove scosse che prevedono imminenti. Tutti sono obbligati a prendere un partito per appoggiarsi e per abattere quegli degli altri, e questa lotta occupa tutta la Francia. Ora veda Lei se le povere lettere possono alzare la testa in mezzo a tanti partiti e pericoli ed inquietitudini. La guerra esterna è già infallibile e l’interno è in un fermento che spaventa. Povera Italia!
Mi preme molto che Lei si conservi in buona salute e che veda con ochio filosofico questo orrendo parossismo che soffre l’umanità. Io desidero e domando un ritiro che mi renda la libertà e la quiete che non ho, ma non mi riesce ottenerlo. I miei libri, quadri, antichità e mobili sono raccommandati alla providenza in Roma, che va ad essere il teatro degli orrori e vendette più sanguinosse.
I miei più cordiali saluti a Madama Bodoni ed agli amici.
E sono di Lei sempre amico,
Azara.
Note al testo
Dati documentali e bibliografici
- Ubicazione
Parma, BP, Archivio Bodoni, Lettere ricevute, C. 29, 121
- Descrizione
Pliego de 2 h. de 230 × c. 185 mm. Autógrafa.
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Edizione
Noelia López Souto
- Altre edizioni
Ciavarella 1979, II, 142-143.
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Altra bibliografia citata Cassas 1798-1799; López Souto 2018d; Ozanam 1998; - ©
Biblioteca Bodoni, Biblioteca Palatina di Parma (Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo) & Noelia López Souto
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Citazione
Lettera da José Nicolás de Azara a Giambattista Bodoni del 1798-11-27, ed. Noelia López Souto, nella Biblioteca Bodoni [<http://212.128.132.100/it/lettera/1798-11-27-azara-bodoni> Richiesta: 08/giu/2025].Cita questo documento