1795 09 30 AZARA BODONI

Tívoli, 30 de septiembre de 1795. De José Nicolás de Azara [Tívoli] a Giambattista Bodoni [Parma].

Azara escribe a Bodoni desde Tívoli y acusa recibo de unas pruebas del Poème, que deberá corregir y revisar Bernard antes de reenviarlas a Parma. Advierte, además, que Gerdil desea eliminar algunos comentarios de sus notas y que este cambio retrasará la estampa de la obra. Por último, se alegra de que Bodoni viaje a Bolonia, porque le permitirá descansar, y le invita a visitarle en Roma, encuentro que le causaría un gran placer.

Amico e padrone stimatissimo,

Sono venuto a questa mia campagna di Tivoli per rimettermi un poco in salute e passare in libertà una parte del’ottobre.

Qui ho ricevute le prove che Lei mi manda per il corriere di Torino e sabato le rimanderò per l’istesso canale, non potendolo esseguire oggi con quello di Spagna a motivo perché non c’è il tempo necessario per la rivisione, oltre di che bisogna che passino sotto l’ochio di Monsignor Bernard, Secretario del Cardinale autore. Il Cardenale Gerdil vuole rivedere da sé le^a note e non gli si puole negare, essendo opera sua. Io credo che sia un poco pentito delle cose che ha infilzate lì fuori di proposito e che voglia fare delle mutazioni. Questo potrà ritardare l’opera, poiché l’uomo è troppo nimio e, per rivedere il Poema, ci misse 7 mesi; a bene che senza le sue note hano da correre la maggior parte degli essemplari fuori di Roma.

Lei farà bene di andare a Bologna, e sarebbe meglio anche più lontano, per dare un intervallo alla continua fatica che distrugge la machina. Vorrei che Lei facesse una scapata fino a Roma per avere il piacere di abbraciarLa. L’alloggio ch’Ella conosce è disocupato e L’aspetta.

Sopratutto Lei conservi la Sua salute, come gli desidera il Suo affetissimo amico,

Azara.

Tivoli, 30 settembre 95.

^a Había escrito la y corrige.