1794 04 16 AZARA BODONI

Sommario

Roma, 16 de abril de 1794. De José Nicolás de Azara [Roma] a Giambattista Bodoni [Parma].

Azara, tras quejarse por el mucho trabajo que le ocupa, indica a Bodoni que le manda la prefación del Catulo corregida y lamenta que la falta de papel retrase la conclusión de esta estampa. Lamenta que el Virgilio para Llano llegará a Viena tras su muerte, noticia por la que se muestra afectado, y advierte a Bodoni que si Heyne no responde al correo que le han dirigido pasarán a considerarlo un desagradecido. Le comparte su favorable opinión sobre el abate Aponte, al que dice apoyará para la estampa en Madrid de su traducción de Homero. Menosprecia la capacidad de Rosaspina para copiar los cuadros de Correggio e incluir sus grabados en las Pitture de Bodoni, y, por último, notifica la presencia del ejército francés ya en Italia.

Transcrizione

Amico e padrone stimatissimo,

Lei dirà che non ho contestato alla Sua lettera de 21 marzo e così è, ma bisogna vedere come mi ritrovo io. Mi manca il tempo; non dico per rispondere a tante lettere, ma anche per leggerle. In questa settimana mi sono arrivati cinque corrieri solamente da Spagna; e d’altre parti ancora peggio.

Rimando il fine della prefazione di Catullo, ma le vite non sono venute.

Mi rincresce la mancanza della carta perché ritarda la pubblicazione di un’opera già da tanto tempo finita ed aspettata. Dopo anni ha, non c’è da aspettare di averne più.

L’essemplare del Virgilio per il povero Llano sarà arrivato doppo la sua morte, che Lei avrà senza dubbio saputa a suo tempo. Per molti giorni mi ho funestato a segno di perderne l’appetito ed il sonno poiché in questo mondo non avevo più persona più cara. Lui mi misse al gran mondo e fino a che siamo gli ho vivessimo insieme. Basta. Il destino dei mortali è questo.

Colla mia ultima mandai la lettera per il Signor Heyne, ma se fa lo stesso che con quella che Lei gli ha scritto lo metteremo nel numero dei marchigiani. L’Abate Morelli, al contrario, mi ha ringraziato tanto.

L’Abate Aponte è veramente un uomo di merito ed ho avuto piacere di manifestarglielo dandogli doppia pensione. Ha tradotto Omero in spagnuolo e glielo farei stampare a Madrid, ma il buon uomo sa più di greco che di castigliano ed antica molto nella lingua.

So quello che puole fare Rosaspina e mi creda che anderà colle gambe per aria nella sua impressa di Correggio. Non è buona per i suoi denti. Il rame che ha fatto del quadro di Ludovico Caraggi fa pietà.

Ecco i francesi in Italia. Faranno rispinti, lo credo, ma Dio ci liberi di vederli né come alleati né come nemici dentro di Genova. Langara  aspetta in Livorno cotesto Principe; e m’immagino tutta Parma in motto a questa ora.

Sono di Lei sempre amico,

Azara.

Roma, 16 aprile 1794.

 

Note al testo

Dati documentali e bibliografici

  • Ubicazione

    Módena, Biblioteca Estense Universitaria, Autografoteca Campori, Azara, nº. 7.

  • Descrizione

    2 h. Pliego de 2 h. de 230 × 185 mm. Autógrafa.

  • Edizione

    Noelia López Souto

  • Altre edizioni

    Gimeno Puyol 2010, 277-278

  • Altra bibliografia citata Castelli 1741; Catullus 1794; Gazzetta universale 1794; Horatius 1793; Mühlmann 1709; Vergilius 1793;
  • Citazione
    Lettera da José Nicolás de Azara a Giambattista Bodoni del 1794-04-16, ed. Noelia López Souto, nella Biblioteca Bodoni [<http://212.128.132.100/it/lettera/1794-04-16-azara-bodoni> Richiesta: 08/giu/2025].
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