1793 09 25 AZARA BODONI

Sommario

Roma, 25 de septiembre de 1793. De José Nicolás de Azara [Roma] a Giambattista Bodoni [Parma].

Azara acusa recibo de pruebas de las Opera de Catulo y le devuelve ciertas omisiones de las Opera de Virgilio, folios corregidos que solicita una vez impresos para incorporarlos a su ejemplar de Roma. Le solicita enviar una copia de las Opera de Virgilio en papel para Godoy y luego otro para el Rey, mientras que le avisará sobre los demás ejemplares. Comunica que hablará con Llaguno acerca de su pensión y critica el mal gusto de la encíclica de Pio VI Allocuzione Quare lacrymae, escrita por la muerte de Louis XVI.

Transcrizione

Amico e padrone stimatissimo,

Per il corriere di Torino ho riccevuta la lettera di Lei colle prove del Catullo, le quali si essaminerano presto.

Io non solo non mi meraviglio delle cose sfuggite qui nella correzzione del Virgilio, ma mi paiono poche, perché vedo come va la facenda. Già ho detto altre volte che il Catullo sarà corretto con più cura ed essatezza. I fogli dei versi omessi nel Virgilio li rimando perché pieni di errori. I cartoni riffati bisognerà mandarmeli per metterli nel’essemplare che ho qui, per non spregarlo.

La settimana ventura mi facia Lei il piacere di mandare per il corriere di Spagna un essemplare in carta fina in cartonea al Duca di Alcudia con una semplice direzione, poiché già n’è prevenuto. Credo che sarà meglio mandare un tomo per volta, perché i due fanno un volume enorme. Doppo questo essemplare, ne mandaremo un altro per il Re, anche senza legare, perché così lo vogliono. Li altri li manderò io per mare o sarà meglio dirigerli da costì a Genova, come io avviserò a Lei.

Scrivo oggi a Llaguno per l’affare della pensione. Il ritardo dell’ordine proviene dalla Secretaria di Hazienda e forse dal fallimento di Gervasoni, ch’era il corrispondente del banco e che non so se ancora è rimpiazato.

Non occorre parlare dell’intelligenza né del gusto del nostro Sommo Sacerdote poiché è un vero wisigoto. Non so se Lei avrà vedutta l’allocuzione che pubblicò giorni passati, detta in concistoro per la morte di Luigi XVI. Da San Pietro in qua non si è fatta cosa più indecente nella lingua, nello stile e nella sostanza. Pure lui ci essalta, ne parla a tutti e l’ha fatta tradurre in francese. Ed è tutta tutta opera sua.

Non posso dilungarmi di più.

E sono sempre di Lei amico,

Azara.

Roma, 25 settembre 93.

 

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Note al testo

Dati documentali e bibliografici

  • Ubicazione

    Parma, BP, Archivio Bodoni, Lettere ricevute, C. 29, 81.

  • Descrizione

    Pliego de 2 h. de 230 × 185 mm. Autógrafa.

  • Edizione

    Noelia López Souto

  • Altre edizioni

    Ciavarella 1979, II, 87-88

  • Altra bibliografia citata Catullus 1794; Coppotelli 2000; Pío VI 1793; Vergilius 1793;
  • Citazione
    Lettera da José Nicolás de Azara a Giambattista Bodoni del 1793-09-25, ed. Noelia López Souto, nella Biblioteca Bodoni [<http://212.128.132.100/it/lettera/1793-09-25-azara-bodoni> Richiesta: 08/giu/2025].
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