1793 06 12 AZARA BODONI
Sommario
Roma, 12 de junio de 1793. De José Nicolás de Azara [Roma] a Giambattista Bodoni [Parma].
Azara escribe a Bodoni, tras regresar a Roma de su retiro en Tívoli, y notifica que las pruebas del «Ciri» para las Opera de Virgilio habían estado retenidas en Roma por error y él no las había recibido. Anuncia que, una vez concluido este clásico, los otros se realizarán con más celeridad. Confirma haber visto la Lettera estampada de Arteaga contra Vannetti –que él habría cargado con más críticas– y elogia la edición in-fol. de Britannia, Lathmon, Villa Bromhamensis. Informa también que Contini le escribió interesándose por Paciaudi.
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Transcrizione
Amico mio stimatissimo,
Da domenica sono di ritorno in Roma, avendo lasciata la campagna con molto rincrescimento, ma non era possibile prolungare di più l’assenza a causa delle seccature che mi aspettavano. Domani comincierò i bagni di aqua santa, che spero mi renderano l’uso dei piedi che il reuma mi ha levato.
Adesso le nostre cose anderano più regolate perché ci starò io sopra. Il bestia del mio Maestro di casa si è tenuto per più di 20 giorni il pachetto contenente le prove del Ciri virgiliano, credendo che fossea qualche tesoro, perché Visconti l’aveva lasciato sigillato in casa.
Finito il Virgilio già ho detto a Lei che il Catullo ed i suoi compagni non soffrirano un giorno di ritardo, perché Arteaga correggerà in presenza mia.
Ho veduta la lettera appollogetica del nostro Orazio, ch’è graziossamente stampata. Non so se il pedante Vanetti ne sarà contento; io però l’avrei trattato un poco più severamente per insegnarli a non parlare di ciò che non intende. Io non conosco autore più noioso e pare inpossibile che un uomo che ha letto Orazio possa conservare un così cattivo gustob di scrivere e tanta petulanzia. Si fa forte colla sua lingua come se non si potesse annoiare tutto il genere umano parlando il più puro e schieto toscano.
Magnifica edizione della Villa Bronchamense; e da qui a qualche secolo sarà ammirato e ricercato il libro perché Bodoni lo stampò e pareggieràc il merito tipografico con l’inutilità della materia e lo scitico poetac latino.
Desidero che Lei si conservi in buona salute. E mi creda sempre Suo amico,
Azara.
Roma, 12 giugno 93.
Ho letta la lettera di Contini, che sia benedetto d’interessarsi così per la memoria del nostro buon Paciaudi.
a che fosse reiterado dos veces, a final del recto del primer folio y al comienzo del vuelto. b Había escrito cattiva gusta y corrige. c Había empezado a escribir m y corrige. dpoeta añadido entre líneas.
Note al testo
Dati documentali e bibliografici
- Ubicazione
Parma, BP, Archivio Bodoni, Lettere ricevute, C. 29, 73.
- Descrizione
Pliego de 2 h. de 230 × 185 mm. Autógrafa.
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Edizione
Noelia López Souto
- Altre edizioni
Ciavarella 1979, II, 82-83.
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Altra bibliografia citata Arteaga 1793; Britannia 1792; Catullus 1794; Horatius 1791; López Souto 2018d; Molossi 1834; Nuova scelta 1804; Olaechea 1965b; Rizzi 1953; Vannetti 1792; Vergilius 1793; - ©
Biblioteca Bodoni, Biblioteca Palatina di Parma (Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo) & Noelia López Souto
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Citazione
Lettera da José Nicolás de Azara a Giambattista Bodoni del 1793-06-12, ed. Noelia López Souto, nella Biblioteca Bodoni [<http://212.128.132.100/it/lettera/1793-06-12-azara-bodoni?id=697> Richiesta: 08/giu/2025].Cita questo documento