1791 10 26 AZARA BODONI

Sommario

Roma, 26 de octubre de 1791. De José Nicolás de Azara [Roma] a Giambattista Bodoni [Parma].

Azara acusa a Bodoni recibo de los folios destinados a corregir las erratas de las Opera de Horacio y le recomienda emplear una vía de correo más económica. Le advierte también de que las letras de cambio que reciba no podrá pagárselas en efectivo, pues este escasea en Roma. Además, le transmite los nombres de Ricati y Las Casas para enviarles unas Opera de Horacio, le aconseja aumentar el precio de la edición y rehúsa presentar una copia al Gran Duque de Toscana porque no mantiene ninguna relación con él. Por último, notifica que Rezzonico se halla enfermo.

Transcrizione

Amico mio stimatissimo,

Ieri sera sono arrivato dalla mia peregrinazione per l’Umbria, dove ho passati venti giorni di città in città, divertendomi assai e facendo molto motto, di cui ne avevo estremo bisogno. Infatti, ho migliorato molto di salute colla ricetta di non vedere né manco il calamaio.

Al mio ritorno ho trovata la di Lei lettera de 25 settembre coi fogli emmendati della stampa oraziana, che farò sostituire agli altri. Parimenti mi sono capitati i due essemplari legati in marrochinoa, ma il mio maggiordomo mi ha fatto avvertire ciò che io non sapeva: Lei ha creduto mandarmi questi libri per il procacio, così come i precedenti, a norma di quello ch’io gli avevo scritto. Ma il fatto si è che sono venuti per il corriere e che, raguagliato il porto, dogana, ecc., costano più di due zechini per essemplare, che è una spessa buttata. Quando dunque occorrerà in avvenire, avverta Lei di mandarli per il procacio o vetturali, che sarà una spessa più discreta. Un’altra avvertenza economica bisogna anche avere quando occorra che Lei traga dennaro contro di me. Nella Sua cambiale si specifica doverla pagare in effettiva moneta, cosa che qui non si conosce, ma il governo tiene dichiarato che a questa espressione si soddisfa pagando in cedole. Ed io avrei potuto prevalermi di questo, ma, volendo fare onore alla Sua firma, ho sborsato il tanto per cento di aggio, che non è cosa indifferente.

Un certo Conte Ricati di Bassano, grande ammiratore di Lei, mi ha scritto per avere un essemplare del’Orazio per i suoi quatrini; e se Lei glielo favorisce, gli farà gran piacere. L’Imbasciatore Las Casas non l’ha avutto ancora e lo aspetta con ansietà. Ripeto che Lei aumenti almeno di un zechino ilb prezzo degli essemplari che da al pubblico.

Non so ancora nuove delle prove del Virgilio perché, messo il piede in Roma, piombe sopra di me una tempesta de secatori e seccature ed ho tre corrieric sopra le spalle. La testa non regge a tanto.

So che Rezzonico sta colla febbre, ma non l’ho potuto vedere ancora.

Sono di Lei sempre,

Azara.

Roma, 26 ottobre 91.

Io non ho raggione per presentare l’Orazio al Gran Duca, che non mi conosce. Perciò, Lei facia quello che vuole da sé.

Trovo che fra le fogli corretti del’Orazio mancano i quatro fogli di quel’essemplare che gli dissi. Mancano dunque a.a2, che bisogna mi mandi Lei in maniera che non si guastino per stradad.

 

a Había empezado a escribir c y corrige.     b Había empezado a escribir gl y corrige.     c Había escrito corriere y corrige.     d En la parte inferior del recto del tercer folio, anota el destinatario: Signor Bodoni

 

Note al testo

Dati documentali e bibliografici

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