1789 06 03 AZARA BODONI
Sommario
Roma, 3 de junio de 1789.
De José Nicolás de Azara [Roma] a Giambattista Bodoni [Parma].
Azara agradece que Bodoni quiera estampar su Elogio funebre en italiano. Ante las críticas del tipógrafo hacia la traducción enviada por Azara, este le autoriza a cambiarla. También le indica que la versión en latín, de Arteaga, diverge del original y, con todo, el abate se jacta de su tarea. Juzga excesiva la tirada de In funere Caroli III solicitada por Rifolfi y contrapone a esa edición papal su Relación de las exequias con Pagliarini, más ‘modesta’. José Nicolás, por último, devuelve las muestras de letra para el Horacio y promete enviar al tipógrafo pergaminos bien preparados.
Transcrizione
Roma, 3 giugno 89.
Amico mio stimatissimo,
Alla di Lei lettera de 30 maggio non ho da dire altro che ringraziarLa del’onore che vuole fare alla mia debole orazione di Carlo 3º, fatta Dio sa come e per essere pronunziatta avanti una mandra di preti romani. Consideri Lei quante belle cose bisogna inghiotire.
Io non lessi nemeno la traduzione che gli mandai e perciò, se Lei trova qualche neo nello stile, nella lingua ed anche nella sostanza, lo corriga, lo mutti e lo riformi come se fosse composizione propia Sua; non abbia Lei verun riguardo. Io ho gran dubbio di che la lingua italiana possa esprimere alcune cose colla forza e comissione che la mia e, a dirLa come la sento e senza pretensioni, se il mio stile ha qualche merito consiste nel’uso preciso e serrato con che parlo il mio idioma. Il gesuita Arteaga, a cui avevo datto l’incarico di tradur l’orazione in latino per dirla in San Giacomo, me ne fece una ch’era tutt’altro che la mia. Gliela strappai sull musso e gli venne uno svenimento. Poi ho saputto che si era vantato per tutta Roma di avere la commissione di fare detta orazione. Non c’è rimedio. Quo semel est imbuta recens, ecc.
Ridolfi è un vero matto. 3 milla essemplari dell’orazione, e dell’orazione sua, non potevano entrare in altra testa che la sua. Ma lasciamolo fare, ch’io non parlo di quello che si fa nella cappella del Papa e rispondo solo di San Giacomo. La mia edizione latina sarà ben modesta e fatta da Pagliarini.
Si rimediarà la rassatura delle cartepecore come Lei dice e già ho datto l’ordine.
Mando la stampa che ritenni la settimana scorsa perché non manchi niente.
Mi ripetto di Lei Suo buon amico,
Azara.
Ho parlato del’affare del Caminati col Cardenale Livizzani e con Monsieur della Somaglia. Non sarebbe mai andato avanti se non parlavo, poiché questi Signori si erano prefissi di non darli corso fino a vedere la risoluzione finale del Signore Infante e, come Sua Altezza aveva ordinata la sospensione del’affare fino a vedere ciò che risolveva Roma, ecco un incaglio che non avrebbe finito mai. Mi hano datta parola di accordare il consenso nella Congregazione, onde, se mantengono la parola, il negozio finirà bene.
Note al testo
Dati documentali e bibliografici
- Ubicazione
Parma, Biblioteca Palatina, Archivio Bodoni, Lettere ricevute, C. 28, 213.
- Descrizione
2 pliegos de 2 h. cada uno, de 230 × 185 mm. Autógrafa.
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Edizione
Noelia López Souto
- Altre edizioni
Ciavarella 1979, II, 15-16.
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Altra bibliografia citata Azara 1789a; López Souto 2018b; López Souto 2018d; López Souto 2019a; López Souto 2019c; Ridolfi 1789; Sánchez Espinosa 2001a; - ©
Biblioteca Bodoni, Biblioteca Palatina di Parma (Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo) & Noelia López Souto
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Citazione
Lettera da José Nicolás de Azara a Giambattista Bodoni del 1789-06-03, ed. Noelia López Souto, nella Biblioteca Bodoni [<http://212.128.132.100/it/lettera/1789-06-03-azara-bodoni> Richiesta: 08/giu/2025].Cita questo documento