1787 07 04 AZARA BODONI
Sommario
Roma, 4 de julio de 1787.
De José Nicolás de Azara [Roma] a Giambattista Bodoni [Parma].
Azara reitera a Bodoni su deseo de ver concluido el Manuale y le regaña por no avisarle para cualquier favor que necesite en Roma. Le refiere la carta que el Infante le escribió sobre el temporal retiro de Venturi, le anuncia el próximo envío de correcciones del Prudencio –realizadas por Teoli–, le transmite la premura de Molini di Firenze para que Bodoni finalice el libro de los Saggi de Requeno y promete mandarle a Parma unos pergaminos para el Manuale.
Transcrizione
Roma, 4 luglio 87.
Amico mio stimatissimo,
La di Lei lettera mi fa molto piacere per vedere in essa buone nuove della Sua salute e della continuazione dei Suoi erculei lavori, che grazie a Dio vedo a buon termine.
Mi pare mille anni di vedere il Manuale finito, non tanto per la cosa in sé, quanto perché Lei si riposi e possa pensare ad adoprare con frutto e gloria gl’inmensi materiali che ha preparati.
Finora non mi hano portato la cartapecora che Lei me anuncia e, subito che l’avrò, la manderò coll mio corriere, dividendola in vari pachetti se fosse molto voluminosa.
Non so perché quando Lei ha bisogno di qualche cosa in Roma si prevale d’altri che di me. Mi crede capace di non avere piacere di servirLa? Pensa forse ch’io sia di quella razza che si giudica dispensata dalla gratitudine? L’amicizia ha in me dei dritti superiori a tutti li altri. Lo sapia Lei una volta per sempre.
È vero che il Signor Infante mi ha scritto sull ritiro del Conte Venturi, attribuendolo a mancanza di salute e come una cosa temporale, ed io appena gli ho contestato perché, amico mio, ora mai sono vechio e troppo prattico dei sovranni. Amo sinceramente il Signore Infante, desidero la sua tranquillità, le sue comvenienze e la sua gloria, come forse un giorno si vedrà, ma mai gli darò consiglio né parere su cosa alcuna se non me lo domanda cattegoricamente.
Teoli si è rimesso bene per quanto puole nella sua piccola salute e grande complessione. Non so se oggi rimanderà le prove perché il corriere da poco tempo.
Molini di Firenze mi ha scritto perché pregassi Lei di finirli il libro di Requeno, atteso che gli recca gran pregiudizio il ritardo.
Il nostro Braschi è stato minaciato di reumatismo, ma con una sanguigna e coll molto sudare se n’è liberato e sta bene e robusto da campare altri trenta anni.
Del gran mondo ci sarabbe [sic] da dire assai, ma lasciamo fare a chi ne ha voglia.
Io sono e sarò sempre amico di Lei,
Azara.
Note al testo
Dati documentali e bibliografici
- Ubicazione
Pama, Biblioteca Palatina, Archivio Bodoni, Lettere ricevute, C. 28, 178.
- Descrizione
Pliego de 230 × 185 mm. Autógrafa.
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Edizione
Noelia López Souto
- Altre edizioni
Ciavarella 1979, I, 127-128.
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Altra bibliografia citata Lasagni 1999; Manuale 1788; Prudentius 1788a; Servolini 1960; - ©
Biblioteca Bodoni, Biblioteca Palatina di Parma (Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo) & Noelia López Souto
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Citazione
Lettera da José Nicolás de Azara a Giambattista Bodoni del 1787-07-04, ed. Noelia López Souto, nella Biblioteca Bodoni [<http://212.128.132.100/it/lettera/1787-07-04-azara-bodoni> Richiesta: 08/giu/2025].Cita questo documento