De José Nicolás de Azara [Roma] a Giambattista Bodoni [Parma].
Azara acusa recibo del Longo italiano enviado por Bodoni para el marqués de Breme. Elogia la edición, salvo su dedicatoria, y le comunica al amigo que Breme ha sido nombrado embajador en Viena. Refiere la presencia en Roma de los Pallavicini y reitera su habitual deseo de ver concluido el Manuale.
Transcrizione
Roma, 26 aprile 86.
Amicoa mio stimatissimo,
1. No se conserva o no se ha localizado en ninguno de los fondos públicos consultados esta carta de Bodoni a
2. Ludovico Giuseppe Arborio di Gattinara, marqués de Breme (1754 - 1828), diplomático al servicio del rey de Cerdeña Vittorio Amedeo,
L’ordinario scorso non mi lasciò tempo per contestare la ricevutta della di Lei lettera de 15 corrente1 coll’essemplare di Longo per il Marchese di Breme2, all quale lo diressi venerdì scorso per un amico mio che partì alla volta di Napoli, e non dubbito che l’avrà ricevuto.
3. Quizá Azara critica el estilo preciosista de la «lettera», en dos folios sueltos, presente en algunos ejemplares del
Non occorre parlare della bellezza dell’edizione poiché Lei sa quell che ne penso tempo fa. Se il greco l’ha d’avvantagiare, bisogna che Lei sorpassi sé stesso. Breme è stato nominato Ministro a Viena ed è naturale che prima ripossi a Torino. Quello che mi è parso ridicolo è la dedica in quello stile prezioso. Il «roseis manibus» di Carlota mi ha fatto fare due passi indietro3.
4. Los Pallavicini fueron una noble familia italiana, con un gran poder político y económico, y entonces afincada en Génova. Acerca
I Signori Pallavicini sono ancora qui ed io gli ho fatteb quell poco di attenzioni che posso4. Il mio modo di vivere non è compatibile con quello de’ forastieri.
5. Sobre este negocio de Bodoni con el gobierno español para la venta de su oficina y la necesaria presentación en
Mi pare mille anni di vedere finito il benedetto Manualeperché possiamo prendere un partito. Io però credo indispensabile che Lei lasci subito Parma per puotere pensare a qualche cosa di grande5.
Lei non si trattenga di scrivermi sempre che non abbia niente meglio da fare, perché le Sue lettere mi fanno gran piacere.
Qui non occorre cosa particolare.
Lei stia bene e mi creda Suo sempre,
Azara.
a Entre la fecha y el saludo se anota a lápiz, de otra mano: Manuale <…> b Había escrito fatta y corrige.
Note al testo
Dati documentali e bibliografici
Ubicazione
Parma, Biblioteca Palatina, Archivio Bodoni, Lettere ricevute, C. 28, 163.