1785 09 15 AZARA BODONI

Roma, 15 de septiembre de 1785.

De José Nicolás de Azara [Roma] a Giambattista Bodoni [Parma].

Azara acusa recibo y elogia la edición del Hesíodo bodoniano, aunque considera superficial el texto de Zamagna. Solicita dos copias para el bibliotecario Zelada y propone a Bodoni un Homero todo en griego con notas, como el proyecto iniciado por los Foulis con la Iliada. Informa de que Agüera aún espera en Roma.

Roma, 15 settembre 85.

Amico mio stimatissimo,

Non è giusto che perché Lei tacia, tacia anch’io avendo ricevutto il bel Hesiodo. Non ho però niente da dire sull’edizione, perché è corrispondente al resto delle di Lei opere. Questa sarà molto ricercata dai dilettanti senza badare troppo all merito della fatica del Signor Zamagna, che, inter nos, dal pochissimo che ho veduto mi pare un poco superfiziale.

Se arriva mai quel giorno che Lei possa disporre di sé, bisogna pensare ad un Homero tutto greco, col^a carattere più grosso di quelli che Lei mi mandò ultimamente, aggiungendo unicamente alfine alcuni scholi scelti ancora greci. Gl’inglesi cominciarono, ma non fecero che l’Iliada, oltre di che il testo è troppo irregolare e mastino.

Il Cardenale Zelada vuole due essemplari del Hesiodo e prego Lei di^b mi mandarmeli dicendomi il prezzo a che si vende, perché altrimenti non li voglio. È pura commissione per la Vaticana.

Ancora abbiamo qui il Cavaliere Agüera, che aspetta gli ordini della Corte.

Di nuovo non occorre niente. Veda Lei cosa gli occorre da queste parti e mi commandi come al Suo vero amico,

Azara.

^a Había escrito un texto que no puedo leer y corrige.     ^b di añadido entre líneas.