1785 03 03 AZARA BODONI

Roma, 3 de marzo de 1785.

De José Nicolás de Azara [Roma] a Giambattista Bodoni [Parma].

Azara informa a Bodoni sobre la recepción de los materiales de Pagnini y espera que lleguen a tiempo a Lisboa. Además, insiste al amigo que gestione él mismo el asunto de la compra del supuesto Tiziano. Le comunica también que en Madrid no han sustituido aún al Secretario de Estado Múzquiz y que Agüera continúa en Roma.

Roma, 3 marzo 1785.

Amico mio stimatissimo,

Finalmente ha dato segni di vita il Padre Pagnini, grazie alle di Lei premure, mandandomi la prima parte del consaputo componimento e le arie della seconda. Io gli rispondo nell’acclussa ringraziandolo, perché in questo mondo bisogna ringraziare di tutto. Spero che la cosa arrivi a tempo a Lisbona, ma non l’assicuro. Per quel che riguarda l’indiscretezza del Frate, nel parlare siamo d’accordo, ma bisogna condonare molto ad un frate poeta.

Niente ho da dire sull’affare del quadro di Tiziano e del Canonico, la di cui lettera Lei mi acclude, perché nelle mie precedenti ho detto tutto. Se buonamente se ne può fare l’acquisto, ne sarò contento; ma se non succede così, né manco proverò il menomo dispiacere. Insomma, ripeto che Lei è arbitro di operare in quest’affare con la più assoluta libertà e come se io non ci entrassi per niente.

Abbiamo un tempo cattivissimo e ciò è causa ch’io avvanzi poco nella mia convalescenza, dovendo passare la più gran parte del tempo a letto.

Ancora non abbiamo nuovo Segretario di Stato.

Agüera è ancora qui e non so quando partirà per Napoli. In questi giorni è stato un poco incomodato dalle moroide.

Niente altro occorre.

E resto di Lei al solito Suo buon amico e servitore,

Azara.