1784 04 22 AZARA BODONI

Sommario

Roma, 22 de abril de 1784.

De José Nicolás de Azara [Roma] a Giambattista Bodoni [Parma]. 

Azara lamenta que De Rossi haya recusado la propuesta de trabajar en la Biblioteca Real de Madrid y, aunque se muestra escéptico, promete que intentará gestionar la adquisición de su rica biblioteca. Apremia a Bodoni para estampar el Manuale y poder así concluir el affaire tipográfico con España. Le aconseja emplear buen papel en sus estampas y se interesa por el estado del Prudencio.

    Transcrizione

    Roma, 22 aprile 1784.

    Amico mio stimatissimo,

    • 1. Por lo que se refiere a la tentativa de llevar al Bernardo de Rossi a España y la
    Confeso che mi rincresce che il nostro Abate De Rosi non possa conbinare le sue circostanze colla proposizione fattagli da me di andare in Spagna, perché per un letterato par suo mi parea una condizione comveniente. Contuttociò, gli scrivo ch’io sempre preferirò il suo commodo all mio e a quello della mia Patria, per chi contavo fare questo acquisto. Il Canonico Bayer ne sarà afflitto perché contava averlo all suo fianco nella Bibliotheca Reale. Bisognerà pazienza1.

    Riguardo all proggetto di acquistare la sua raccolta di libri e manoscritti orientali, io vorrei puoterlo effettuare e ne farò le diligenze, ma non ho tanta speranza di riuscire come nell’altro.

    • 2. Azara apremia la conclusión de este libro porque su presentación en Madrid serviría para mostrar al Gobierno español
    Quello che più d’ogni altra cosa mi preme è di finire il nostro negozio, ma considero la necessità di terminare tutta l’opera2, perché bisogna presentarsi colle prove alla mano e le cose grandi non si fanno mai senza molto tempo. Prevengo a Lei che le pruove da darsi all pubblico le facia stampare in migliore charta di quella di Parma, ch’è una vera peste, e le Sue fatiche non compariscono la metà di quell che sono. Le cose di Didot, che non sono comparabili alle Sue, e compariscono stupende per la bellezza della charta.

    Il liberare Lei dalle cattene parmigiane è cosa facilissima quando Lei avrà conchiuso il negocio con noi. Prima sarebbe intempestivo ed inutile.

    Considero le immense fatiche in che Lei è ingofatto per domandargli nuove dell Prudenzio3, oltre di che questo mi preme assai poco in parangone dell’essenziale.

    Mille saluti all nostro caro Paciaudi.

    E, con tutta l’amicizia, resto Suo sempre,

    Azara. 

      Note al testo

      Dati documentali e bibliografici

      • Ubicazione

        Parma, Biblioteca Palatina, Archivio Bodoni, Lettere ricevute, C. 28, 136.

      • Descrizione

        de 2 h. de c. 240 × 180 mm. Autógrafa. 

      • Edizione

        Noelia López Souto

      • Altre edizioni

        Ciavarella 1979, I, 93.

      • Altra bibliografia citata Cátedra 2013a; López Souto 2018d; Manuale 1788; Prudentius 1788a;
      • Citazione Cita questo documento

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