1784 03 13 AZARA BODONI

Roma, 13 de marzo de 1784.

De José Nicolás de Azara [Roma] a Giambattista Bodoni [Parma].

Tras dar noticia de una molestia ocular, Azara agradece a Bodoni las tres copias que recibe del Anacreonte in-8º y elogia la calidad de su papel. Con todo, se las devuelve para que sean encuadernadas en Parma, pues este arte en Roma le resulta de ínfima calidad.

Roma, 13 marzo 84.    

Amico e padrone mio stimatissimo,

Una ostinata flussione agli ochi mi perseguita d’alcuni giorni a questa parte e m’impedisce ogni applicazione senza molte cautele. Pure non voglio lasciare di contestare alla di Lei lettera de 2 corrente che ricevetti per l’ultimo ordinario coi tre essemplari dell’Anacreonte. In verità ho ammirata la^a perfezione che Lei ha trovata ultimamente per ridurre la carta alla bellezza che l’ha ridotta e con raggione si puole gloriare di avere uguagliato, ed anche superato, il Baskerville, poiché questo avea oltra bontà di carta da adoprare. Quella di Parma è infame, l’ho detto mille volte, e quella di Olanda non è da paragonarsi con la baskervilliana per la stampa. Gl’inglesi hano inventata la carta senza i segni della forma ed i francesi hano cominciato ad imitarla. Fra gli altri, i celebri Mongolfier, autori dei palloni volanti, ne fabbricano nell Delfinato delle superiore a quella d’Inghilterra, di Olanda e di tutto il mondo.

Rimando i tre essemplari dell’Anacreonte, per la raggione di che^b senza legare non serve che Lei mi mandi de libri belli, perché diventeranno brutti subito che saranno legati in Roma. Qui non ci sono pelli né v’è un legatore che sapia fare altro che porcherie da non potersi guardare. Fa compasione la barbarie di questa gente.

Riguardo all nostro affare principale, ripeto ch’io sono sempre a Suoi commandi.

E, per addesso, resto Suo vero amico e servitore,

Azara.

^a Corrige sobre un texto que no alcanzo a leer.     ^b Había empezado a escribir l y corrige.