Da Giuseppe Maria Pagnini [Parma] a Eugenio de Llaguno y Amírola [Madrid].
Pagnini riingrazia Llaguno per l'invio dei primi due volumi della Scelta di poesie castigliane da Giambattista Conti, e loda l'iniciativa e il lavoro del traduttore.
Tra le molti grandi obbligazioni che io professo a Vostra Signoria Illustrissima non è una delle minori quella d’aver io lette, la sua mercè, con mio inesplicabil piacere i primi due tomi di poesie castigliane tradotte in verso italiano e illustrate dal Signor Conte Giovanbatista Conti. Ad onta di varie occupazioni, che mi tengono di presente assediato, non ho potuto a meno di percorrere prontamente con insaziabilie avidità questa nobilissima collezione, che mi ha lasciato il desiderio d’assaporarla di nuovo con maggior agio. Le poesie in essa pubblicate di Boscano e di Garcilasso mi paiono tutte auree e lavorate sul conio de’ buoni greci e latini con la giunta di nuove grazie, parte create da’ felicissimi loro ingegni, parte imitate dagli ottimi italiani poeti del 1300 e da quelli del 1500, che furono lor coetanei. Non è piccola gloria per la ingegnosissima nazione spagnola il poter vantare scrittori tanto eccellenti della sua lingua in un secolo che le altre lingue viventi dall’Europa, a riserva dell’italiana, erano tuttavia quasi del tutto incolte e neglette.
L’editore di questi egregi componimenti non ha aspirato, per quel che parmi, alla semplice lode di buon traduttore, ma sì a quella di valoroso emulatore de’ suoi originali, e, se il mediocre conoscimento che ho della lingua spagnola, unito al non mediocre studio che ho fatto su i poeti italiani mi permette di giudicarne, egli ha ottenuto felicemente l’intento. La prefazione e le annotazioni son lavoro di squisitissimo gusto, in cui spiccano a maraviglia tanto il poeta quanto il filosofo, pregi non così facili a riunirsi in una stessa persona , ne saprei dir qual de’ due vi faccia miglior comparsa.
Bramo di tutto cuore vita e salute a un cavaliere di tanto merito, perch’egli possa condurre a fine un’impressa, la quale tengo per certo che sia per riportare il plauso e il gradimento di tutti gli amatori della bella poesia.
Trattanto mi pregio d’essere con piena stima ed osequio di Vostra Signoria Illustrissima divotissimo e obbedentissimo servidore.