1794 05 14 AZARA BODONI

Tívoli, 14 de mayo de 1794. De José Nicolás de Azara [Tívoli] a Giambattista Bodoni [Parma].

Azara escribe a Bodoni feliz desde su retiro en Tívoli y evita hablarle de la presencia de los franceses en torno a Parma o del bárbaro contexto bélico que sufre Europa. Supone que Ventura ya se encontrará en Madrid con el príncipe Ludovico, con motivo de las bodas de este con la infanta María Luisa, y propone al tipógrafo conversar sobre libros tras su regreso a Roma.

Tivoli, 14 maggio 94.

Amico mio stimatissimo,

Sono da venti giorni che mi trovo in questa campagna molto contento della mia salute e della libertà che godo senza le seccature romane. Mi rincresce, per consequenza, molto dovere ritornare presto al telonio, perché il Papa si tornerà anche da Terracina fra otto giorni. Mi rallegro invece di ratristarmi della signora podagra, poiché quando viene ad una certa età è una purga della natura, il di cui parossismo è incommodo, ma che ci libera da molti altri malanni. Basta avere giudizio per non forzar la natura mentre dura ed abbandonare assolutamente ogni lavoro. Ho paura che Lei farà tutto il contrario.

Le cose del mondo s’inbrogliano di giorno in giorno, in maniera che non è possibile trovare un momento di riposso per pensare alle lettere né a niente di ameno né di raggionevole. E, se questa soversione generale non finisce, diventaremo tutti gotti ed alani.

Non parlo a Lei di ciò che succede nel Suo paese ed in tutte le Sue vicinanze perché non sono che motivi di afflizione e di pena. Il^a peggio poi è che dovunque uno volti gli ochi, succede lo stesso.

A questa ora sarà sicuramente in Madrid codesto Principe Reale, che sarà per lui un mondo assai nuovo. Ho avuto piacere che il Conte Ventura l’abbia accompagnato.

Da Roma poi parleremo di libri, che adesso mi ritrovo con 200 lettere sul tavolino e pochissime parlano di senso comune.

Sono e sarò sempre di Lei amico,

Azara.

^a Había empezado a escribir un texto que no puedo leer y corrige.