1792 12 26 AZARA BODONI

Roma, 26 de diciembre de 1792. De José Nicolás de Azara [Roma] a Giambattista Bodoni [Parma].

Azara, tras su habitual queja por la irregularidad del correo, refiere a Bodoni el ascenso del joven Godoy, pupilo del amigo Llaguno. Acusa recibo de unas pruebas de las Opera de Virgilio, que se corregirán, y procurará que se complete pronto la preparación del restante original. Aprueba la estampa de De imitatione Christi y, aunque le devuelve unas muestras de caracteres árabes para Airoldi, critica su falsario proyecto. Además, le comunica a Bodoni que espera impaciente las Osservazioni de Vannetti y le propone estampar una edición anotada de Catulo exenta de la colección de clásicos.

Roma, 26 dicembre 92.

Amico mio stimatissimo,

Di quatro corrieri di Spagna che ci mancavano n’è arrivato uno, ch’è il 3º in ordine; un altro sapiamo che è naufragato sulla costa di Maiorica e degli altri due non se ne sa nuova. Almeno sapiamo autenticamente la caduta di Aranda e l’essaltazione di Godoi. Al primo non lo piangerano le muse perché è un vero discendente dei primi gotti che conquistarono la Spagna; al secondo potrà forse dirigerlo l’ayo Llaguno, ma ci vuole tempo per vedere il rumbo che prende. Nonostante trovarsi tanto alto, ancora ascenderà qualche grado.

Per il corriere di Torino ho ricevutte le prove, ma fino alla settimana prossima non c’è da pensare a mandarle corrette. Va bene che Lei profitti del corriere di Torino che passa da costì regolarmente ed io le rimanderò per quello di Spagna, che nel’andare in là è anche regolare; e, se si puole, manderò anche per quello di Torino.

La settimana scorsa mandai il 9º libro e procurerò che si affretti il resto. Prevedo che al fine dovremo ristampare dei fogli come nel’Orazio.

Venga in buonora Gerson messo in gala da Lei, che sarà il merito^a che avrà. È gran tempo che Lei lava l’etiope. Non mi vuole credere: è tempo più che perso.

Rimando i caratteri del Pogonato, che inpiega con Lei la solita pidochiossa politica che con tutti. È vergogna dovere sollecitare^b simili insetti e, malgrado questa vergogna, Lei non otterrà mai niente. Si attenga al Suo ingenio, alle Sue fatiche, alla Sua fama e non si protituisca con gente tanto dura e barbara.

Sono molti giorni che da Venezia doveano mandarmi il libro de Vanneti, ma non l’ho ricevutto ancora. Se tarda, lo domanderò a Lei. Mi pare che cerchi altra lettera del Garzone della Stamperia parmense. So che l’ha forte contro Arteaga e pure costui è quello che ha avutta la minor parte nell’impressa del’Orazio, e quasi si puole dire nulla.

Non si puole stampare il Catullo coi suoi compagni colle note perché non farebbe serie cogli altri. Se Lei vuole, contemporaneamente si farà l’edizione del Catullo solo in-quarto cum notis variorum. Questo autore solo non è grande impressa. Il Santenio di Leiden medita questa edizione. Abbiamo il suo specimen e molte lettere che mi ha scritte su questo proposito, ma è molto indietro; non ha gusto veruno, manca di molti soccorsi che ho io ed è un pover uomo, come lo fa vedere il poco che ha fatto nel Properzio del Burmano. Arteaga è l’incaricato della nostra opera.

Non ho tempo per dilungarmi di più.

Sono sempre di Lei amico^c vero,

Azara.

 ^a Había escrito mirito y corrige.     ^b Había escrito sollicitare y corrige.     ^c Había escrito un texto que no puedo leer y corrige.