De José Nicolás de Azara [Roma] a Giambattista Bodoni [Parma].
Azara agradece las felicitaciones de Bodoni por su título de Consejero de Estado. Expresa su desprecio hacia un libelo crítico (loyolita) que le compartió Bodoni y lamenta que el impresor aún no haya recibido el Horacio de Iani para llevar a cabo la versión bodoniana. Notifica, por último, el achaque de salud sufrido por Garampi.
Transcription
Roma, 23 dicembre 89.
Amico mio carissimo,
1. Azara contesta a la felicitación por su título de Consejero (cf. 1789-XII-02 y 1789-XII-00).
Arriva il nostro corriere doppo scrite tutte le mie lettere, ma mentre si fanno i pieghi voglio contestare alla di Lei lettera, ringraziandoLa delle Sue espressioni per la mia nuova dignità. Non avevo bisogno alcuno di questo per essere sicuro della buona amicizia Sua. Confeso a Lei che la tale cosa non mi farebbe caldo né freddo, se non fosse una specie di autentica della grazia del mio nuovo Padrone, che si ricorda di un suo fedele servitore senza che uno gli domandi niente1.
2. No se ha logrado identificar este libelo, pero puede tratarse de un texto infamatorio firmado por algún jesuita contra el
Era gran tempo che avevo intesso parlare del libello che Lei mi manda e me ne avevano detto il contenuto. Sarebbe facilissimo confutarlo vittoriosamente ed anche di renderlo ridicolo, ma questo sarebbe fargli troppo onore. Non merita che l’ultimo disprezzo. Non so cosa dirà il nostro San Francesco2.
3. Sobre este caso del Iani y sobre el proceso editorial del Horacio bodoniano, véase su tratamiento específico en
Io non capisco come non mandano l’Orazio, ma sono tedeschi e tanto basta. Vorrei veder finita questa impressa per puoter pensare ad altre3.
4. Al cardenal bibliófilo Giuseppe Garampi, ya sexagenario, pertenecían los dos tomos del Iani manejados ahora
Il Cardinale Garampi è stato male assai. Gli hano fatte quatro sanguigne e sta meglio, ma molto debole4.
Bisogna che finisca.
Sono di Lei Suo vero amico e servitore,
Azara.
Editor notes
Documentary and bibliographic data
Location
Parma, Biblioteca Palatina, Archivio Bodoni, Lettere ricevute, C. 28, 228.