1788 03 21 AZARA BODONI

Roma, 21 de marzo de 1788.

De José Nicolás de Azara [Roma] a Giambattista Bodoni [Parma].

Azara reacciona ante el retraso del viaje de Bodoni a causa del reúma y le sugiere al amigo solicitar ya el permiso al Duque para cambiar de aires. Le aconseja abandonar Parma tan pronto como se mejore porque en Roma le espera un cómodo alojamiento y allí hablarán de sus proyectos editoriales. Refiere con tono crítico la elección del nuevo obispo del Ducado, Aleodato Turchi.

Roma, 21 marzo 88.

Amico mio stimatissimo,

Quasi mi ha fatto montare in collera la di Lei lettera di 16 corrente, riflettendo che se Lei avesse esseguito il Suo viaggio quando l’avea premeditato non si trovarebbe sicuramente adesso molestato dal reuma che L’incommoda. Ma, giaché la disgrazia l’a portato questa, è l’occasione di cavarne almeno qualche partito domandando subito il permesso di mutare per qualche tempo d’aria e venirsene subito a Roma, senza badare alle opere cominciate né a cominciare, posto che la salute è la prima di tutte le opere di questo mondo.

Se i miei prieghi, se la mia amicizia, possono qualche cosa con Lei, Lo scongiuro a mettersi in camino subito che il Suo male gli permetterà di uscire dall letto. Già mille volte gli ho detto che qui in casa mia troverà a tutte le ore un letto preparatto e tutta la Sua libertà, maggiore di molto che in una locanda. In conseguenza di ciò, non ne parliamo più e Lei prenda il Suo partito senza più dilazione né riguardi, che di qua pensaremo alle opere che Lei ha per le mani.

Non occorre parlare del nuovo Vescovo parmense, poiché già si sapeva costì chi è stato scielto, e come e da chi.

Ritorno a ciò che più mi preme, ch’è la di Lei salute e La prego ad aversene tutta la cura ed a lasciare subito Parma venendosene a Roma, dove l’amicizia L’aspetta colle bracia aperte.

Sono di Lei vero amico e servitore,

Azara.