1787 01 31 AZARA BODONI
Summary
Roma, 31 de enero de 1787.
De José Nicolás de Azara [Roma] a Giambattista Bodoni [Parma].
Azara agradece a Bodoni las dos copias recibidas de los Characterum ethicorum Theophrasti de Amaduzzi y le refiere el silencio del Duque ante la petición que le cursó, en nombre de Monti, sobre la dedicatoria a él de la próxima tragedia que pensaba estampar en Parma, Galeotto Manfredi principe di Faenza, silencio del Infante que Azara interpreta como un consentimiento y, por tanto, insta a Bodoni a iniciar la impresión. El español se sabe enterado de la resolución del tipógrafo de abandonar Parma y le pide tiempo para gestionar el caso, aunque le recomienda viajar a Roma para hablar del asunto en persona. Por último, Azara apremia la conclusión del Prudencio.
Transcription
Roma, 31 gennaro 1787.
Amico e padrone stimatissimo,
Il corriere di Spagna della settimana scorsa è arrivato tardi otto giorni, cosa veramente insolita ma giustificata dalle gran nevi cadute da per tutto e, particolarmente, in Spagna. Qui ancora fa freddo assai, ma non abbiamo neve.
La ringrazio dei due esemplari del Teofrasto e sia sicura di che non usciranno della mia biblioteca.
Domandai al Signor Infante il permesso per l’Abbate Monti di dedicargli la nova tragedia che ha composto. Sua Altezza mi risponde facendomi un lungo ringraziamento per la parte che prendo nelle Sue generosità e nell’aver rigalato la medaglia al detto Abbate, ma né manco una parola dice di accettar la dedica. Io dirò all’Abbate Monti che tiri avanti, che mandi a Lei il manuscritto e credo che Lei potrà stamparlo come una cosa conceduta, quando Lei non vedesse che ci fosse una manifesta contradizione di Sua Altezza; perché al fine, quando vedrà la cosa fatta, ci avrà gusto.
Resto inteso della di Lei risoluzione di uscir da Parma e circa l’esecuzione tocca a me pensarci. Basta che Lei stia disposto. Forse non potrò far la cosa tanto presto quanto vorrei, perché ho bisogno del profittare anche io dei momenti favorevoli e nel presente ci è qualche nuvoletta, che spero facilmente si disiperà. La luna non ha tanti alti e bassi quanto le corti. Bisogna, perciò, profittare dei momenti. Il mio sistema fermo è che, senza che Lei venga a Roma e che trattiamo a voce i nostri affari, non concluderemo mai niente. Da questo principio parto e ci riparleremo.
Non vorrei che Lei partisse mai prima di aver finito il Prudenzio.
Oggi non posso dilungarmi di più.
Si conservi Lei sano e sia garantisca dal freddo. E mi comandi come al Suo vero amico e servitore,
Azara.
a Había escrito se y corrige.
Editor notes
Documentary and bibliographic data
- Location
Parma, Biblioteca Palatina, Archivio Bodoni, Lettere ricevute, C. 28, 172.
- Description
Pliego de 230 × 185 mm. Solo firma autógrafa.
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Edition
Noelia López Souto
- Other editions
Ciavarella 1979, I, 123.
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Further bibliography cited Cátedra 2013d; Efemeridi 1788; Iturri & Ferrán 1806; López Souto 2018d; Monti 1786; Monti 1788a; Monti 1788b; Monti 1805; Monti 1834; Prudentius 1788a; Sánchez Espinosa 1997; Theophrastos 1786; - ©
Biblioteca Bodoni, Biblioteca Palatina di Parma (Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo) & Noelia López Souto
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Citation
Letter from José Nicolás de Azara to Giambattista Bodoni in 1787-01-31, ed. Noelia López Souto, in Bodoni Library [<http://212.128.132.100/en/letter/1787-01-31-azara-bodoni> Requested: Jun 8, 2025].Cite this document