De José Nicolás de Azara [Roma] a Giambattista Bodoni [Parma].
Azara acusa recibo del magnífico ejemplar que Bodoni le destinó del Longo griego y juzga esta edición muy superior a Gli amori pastorali, traducción italiana de Aníbal Caro, también por lo que concierne a su belleza tipográfica, dada la elegancia de los caracteres griegos diseñados por Bodoni y la armonía conseguida por este con la correcta colocación de los espíritus y acentos. Agradece la dedicatoria del libro, que asegura no tener rival en las estampas de Didot, y encarga una copia para Zelada. Recuerda el proyecto del Manualepara poder avanzar en el negocio de la venta de las matrices a España.
Transcription
Roma, 20 settembre 86.
Amico mio stimatissimo,
1. Azara recibe un magnífico ejemplar del Longo griego, una de las diez lujosas copias emitidas
Non contestai la scorsa settimana alla di Lei lettera de 3 corrente per il solito incontro dei corrieri. È stato meglio così, perché posso parlare almeno de[l]la prima impressione che mi ha fatta il Longo greco che ho ricevutto questa mattina1, giaché fino a domani non mi è permesso puoterne leggere una riga.
2. Cicerón, Orator, 31. La cita completa sería: «Quae est autem in hominibus tanta perversitas, ut inventis frugibus glande vescantur?»; es
Il povero Anibal Caro resta al di sotto nella sua vantata edizione quanto la sua traduzione è inferiore al’originale greco. Colla differenza però che il suo stile leccato ed affettatissimo e, se Dio vuole, pedantissimo, è vinto dall naturale e fluido di Longo. Ed il tipografo del Caro, avendo fatto un capodopra di bellezza insuperabile agli ochi anche conoscitori, ha trovatto un rivale che perb una nuova strada ha saputo eclissare la sua gloria in una maniera incomprensibile a tutt’altro che a lui istesso. Questo non è hiperbole: Lei ha fatto un greco che farà epoca nella tipografia. Poiché, chi farà l’incisore o stampatore che, conosciuto questo nuovo carattere, voglia servirsi delle forme antiche per belle che paressero fin qui? Sarebbe inventis frugibus glandibus uti2. Ho avuto sopra altri gusti quello di vedere esseguito quello che i professori credeano impossibile di fare: che gli accenti ed i spiriti non facessero quell bosco di discordanze; e, in una parola, Lei ha colpito quell punto tanto difficile nelle arti, cioèc dell’armonia.
3. La dedicatoria del Longos 1786 a Azara parece un gesto del tipógrafo en agradecimiento al
La sorpressa, poi, che Lei mi ha usata dedicandomid un’opera tanto illustre, confesso ingenuamente che mi ha risvegliata una vanità sconosciutae e grande, perché mi compiacio nell’idea di veder passare il mio nome all’ultima posterità unito all Suo coll vincolo dell’amicizia. E questa amicizia mia con Bodoni vorrei che Lei l’avesse rilevatta più che altre lodi che non m’importano niente e che, quando le meritassi veramente, sono cose communi a tanti altri3.
4. Azara poseía en su biblioteca las dos ediciones salidas previamente de la oficina de los Didot, en 1778 y en
Che diranno adesso i francesi tanto gelosi della loro preeminenza in tutto? A dispetto della luce e dell’evidenza continuerano a dire che Didot è il Raffaelle della stamperia e bisognerà lasciarli dire4.
5. Acerca de la proyectada égida romana de Bodoni, consúltese su estudio en López Souto
Non parlo più di Manuale. Solamente vorrei che Lei considerasse cosa non puotrebbe fare, sbarazzato da Parma e dalla Stamperia Sua, coi commodi della vita, libero di sé, in una Roma con un allogio decente e franco, con una tavola pulita se non magnifica e con un buon cuore d’amico all fianco?5
Fin qui avea scritto prima di andare in tavola. Vengono di pranzare mecof quaranta persone, le prime del paese, con molti forestieri. Tutti hano ammiratto il Longo in maniera che manifesta la loro meraviglia. È uscito Didot in campagna prodotto da qualche francese, ma io subito ho confrontato le opere di lui coll mio Longo ed ho avuta la soddisfazione di vedere arrossire i prottetori di quel povero artigiano.
Spero che Lei avrà tirati degli essemplari vendibili e leggibili, perché questo mio non è maneggiabile. Fa ribrezzo tocarlo.
6. Puede verse ya antes otro ejemplo de la adquisición de ediciones bodonianas por parte de este bibliotecario bibliófilo en
Il Cardenale Zelada ne vuole un essemplare per il suo prezzo e vuole ben legato6.
Non è possibile stendermi di più perché il corriere parte e l’ora di scrivere non è la meglio.
Sono e sarò sempre di Lei vero amico e servitore,
Azara.
a Antes del saludo se anota a lápiz, de otra mano: sì b a trovatto un rivale che per añadido entre líneas sobre a saputo scavere canceladoc cioè añadido entre líneas. d Había escrito dedicandome y corrige. e Había escrito scognosciuta y corrige. f Había escrito un texto que no puedo leer y corrige.
Editor notes
Documentary and bibliographic data
Location
Parma, Biblioteca Palatina, Archivio Bodoni, Lettere ricevute, C. 28, 165.
Description
2 pliegos de 2 h. cada uno, de 230 × 185 mm. Autógrafa.