1786 02 15 AZARA BODONI

Roma, 15 de febrero de 1786.

De José Nicolás de Azara [Roma] a Giambattista Bodoni [Parma].

Azara solicita a Bodoni otra copia del Hesíodo griego y le comunica su interés en la compra de la biblioteca del bibliófilo Niccolò Rossi, cuyo rico fondo podrá apreciar en el catálogo de la venta publicado en Roma.   

Roma, 15 febraio 86.

Amico^a mio stimatissimo,

Poiché mi sono guadagnata la patente di secatore a forza di meriti, bisogna sostenere questa dignità. Ecco un altro amico che vuole un altro essemplare del’Essiodo e prego a Lei di mandarmelo sciolto, perché ha da mandarsi fuori per la posta e, come mi pare che il prezzo della Stamperia sia un zechino, eccolo qui incartato.

Sapia Lei che sono mezzo in trattato di comprare la famosa libreria del’Abate De Rosi, che Lei conobbe. L’impressa è un poco ardua per le mie finanze perché non la vogliono spezzare e bisogna prenderla tutta. Sono da dieci milla volumi, fra i quali vicino a quatro milla del secolo 15º e mille e cinqu[a]cento manoscriti d’ogni genere. Consideri Lei se questa è impressa per un povero ministro che si è equipaggiato in quest’anno. Contuttociò, la passione dei libri bisognerà che vinca la povertà e che presti forze. Quando Lei vedrà il catalogo stampato, resterà attonito in considerare un simile tesoro letterario, molto superiore ai famosi delle Vallière, Caignat, Askew, ecc. ecc. Insomma, fra un mese bisogna che mi decida.

Desidero che Lei continui i Suoi lavori perché possiamo anche finire i Suoi affari.

Lei sa che sono e sarò sempre Suo vero amico e servitore,

Azara.

 ^a Antes del saludo se anota a lápiz, de otra mano, De Rossi