1796 11 09 BODONI AZARA

Resumen

S. n. [Parma, 9 de noviembre de 1796]. De Giambattista Bodoni [Parma] a José Nicolás de Azara [Roma].

Bodoni informa a Azara sobre la llegada al Ducado de Desprotti con el joven Carlo Santa Croce, al que el abate maestro prometió traerle a veces de visita. Además, el tipógrafo dice haber tenido noticias del diplomático a través de Mannaioni y por la carta del propio Azara se sabe informado de su injusta situación, que Roma acabará descubriendo tras el desenmascaramiento de Nápoles. Bodoni le agradece la mediación a favor de su persona en el negocio con España, le expresa su deseo de que el amigo pueda gestionar este affaire con Madrid para pasar sus últimos días tranquilo y, además, le manda al embajador una copia de su catálogo de ediciones para entregarle a Miot. Reconoce, por último, que la invasión francesa ha supuesto para él una mejora en las ventas y que el Duque, además, ha regalado sus libros a Saliceti, Garrou y a la Biblioteca Nacional de París.

Transcripción

Eccellenzaa,

Questa mattina ebbi la consolazione di riabbracciare l’egregio nostro Signor Abate Desprotti, giunto felicemente in Parma col gentile graziosissimo figlivolino della Signora Principessa Santa Croce. Nel breve spazio di tempo che si sono da me fermati, ho avuto occasione di sentire ottime notizie della preziosa di Lei salute e della tranquillissima Sua attual situazione in codesta città di Flora. Intanto, la mia sempre buona consorte si deliziò non poco nel tenere a colloquio il tenerello Signor Don Carlo, che col sonoro e bell’accento romano gli lasciò una dolce sensazione nell’animo e me lo ricorda ad ogni momento.

Siccome l’amico Desprotti, atteso la Sua cagionevol salute, è stato sciolto dall’impiego tediosissimo di Ministro, carica che gli toglieva tutto il tempo e per cui nell’anno scorso non poté mai uscir di Collegio, così mi ha promesso che a quando a quando lo condurrà da me. Ed io ne sarò ben contento e molto più lo sarà la mia dilettissima semimetà, alla quale tanto piace la lingua ed i neri occhi stavillanti di sìb spiritoso Signorino.

Spero che l’Abate predetto possa rimettersi dagli incomodi che mi disse di risentire ancora al capo ed allo stomaco, e mi lusingo che avrà una cura particolarissima per vegliare alla migliore educazione di sì rispettabilec venusto allunno, che mostra un’indole veracemente buona, docile e gioviale. Io so di essere picciolissima cosa, ma pure, se potessi nel menomo che essergli giovevole, il farei con tutto il cuore e con tutto l’impegno.

Anche dall’onesto e bravo mio amico Manaioni ho avute notizie intorno alla veneratissima di Lei persona. Ma la lettera affettuosissima e senza pari con cui piacque all’Eccellenza Vostra mettermi a chiaro lume dell’accadutogli alle rive dell’Arno e del Tevere, oh, questa sì che mi toccò il cuore ed mid apportò alleviamento e calma all’affannato mio spirito. Ricordevole di quanto accadde al Cardinale della Cueva, allo sventurato Marchese di Felino e di quello che si tentò contro all’ottimo Conte di Firmian, mioe parzialissimo, non mi recò già sorpresa la pazza e furibonda condotta della vil feccia di Romolo. Ma la colpa maggiore mi sembra che debba rifondersi sopra coloro che, aspettando luogo e tempo a nuocere, hanno saputo ingannare quella indomabilef belva centiceps, che tosto o tardi dovrà aprire gli occhi al vero e decretare la di Lei apoteosi in Campidoglio, se si verifica –come non più se ne dubita– che la pace sia seguita fra Napoli e la Republica francese; e quand’anche non avesse luogo in oggi, tanto egli è verissimo che ne’ mesi scorsi se ne era trattato seriamente in Parigi.

Ella non abbisogna che io la incoragisca a resistere da forte alla momentanea procellaf. Dottata com’è di stoica indifferenza filosofica e memore di quel nil conscire sibi, nulla palescere culpa, trionferà glorioso della persecuzioneg, della cabala e della invidia.

Le anticipo i miei ringraziamenti per tutto ciò che Le piacerà operare a favor della mia officina fusoria presso l’Eccellentissimo Signor Principe della Pace. Porto fiducia fermissima che le di Lei insinuazioni daranno un gran peso e valore alla mia sorprendente collezione tipografica.

Desidero però che non abbiano mai ad immischiarsene; mah vorrei che l’affare venisse trattato da Lei, che sa le mie più recondite disposizioni e che non ignora che io mi contenterei di qualunque retribuzione purché ne potessi godere ne’ pochi giornii che dovrò rimanere su questo terracqueo globo. Desiderok passare meno agitati gli ultimi annil del viver mio e con que’ comodi indispensabili nell’età a cui mi vado a gran passim avvicinando. Ma sa Dio solo se sta scritto nel codice immutabile del fato che io abbia a cangiar sorte: altre volte mi sono pasciuto di speranza e forse l’attual rottura della Spagna coll’Inghilterran apporterà qualche incaglio a quest’affare che io tutto rimetto in Lei.

Le mando qualche copia del catalogo de’ miei libri e La prego di passarne una al Signor Miot, al quale scriverò occorrendo di mandargli qualche opera. La venuta de’ francesi in Italia è stata a me molto proficua, giacché ho vendute molte copie de’ miei libri ed il Signor Infante ha regalata l’intiera mia collezione al Signor Saliceti, al Signor Garrou ed alla Biblioteca Nazionale.

Mi conservi la Sua affettuosao grazia, che io pregio sopra qualunque bene di questo mondop, e mi creda eternamente di Vostra Eccellenza,

Umilissimo divotissimo obligatissimo servitore,

Giovanni Battista Bodoniq.

 

a Antes de Eccellenza anota, en la parte superior izquierda del recto del folio, el destinatario: Azara     b piace la lingua ed i neri occhi stavillanti di sì añadido entre líneas sobre piaciono gli occhi di sì cancelado.     c rispettabile añadido en el margen izquierdo.     d mi toccò il cuore ed mi añadido entre líneas.     e Había escrito miei y corrige.     f procella añadido entre líneas sobre persecuzione cancelado.     g persecuzione añadido entre líneas sobre oppressione cancelado.     h Antes de ma cancela né il Signor Conte Ventura né il Signor Conte Valdeparaiso     i Había escrito anni y corrige.     k Antes de Desidero [corregido sobre messe a] cancela ed     l Había escrito tempi y corrige.     m mi vado a gran passi añadido entre líneas sobre mi cancelado y avvicino corregido en avvicinando.     n Ma sa... coll’Inghilterra añadido entre líneas sobre Ma Dio sa se l’attual rottura della Spagna coll’Inghilterra non cancelado.     o Había escrito pregievol y corrige.     p che io… questo mondo añadido entre líneas.     q Después de la firma, en la parte central inferior del folio se lee, al revés –es decir, había escrito antes, con la parte inferior del folio utilizada como cabecera–, Eccellentissimo e pregiatissimo Signore cancelado.

 

 

Notas al texto

Datos documentales y bibliográficos

  • Ubicación

    Parma, BP, Minute G. B. Bodoni, carpeta «Lettere di Bodoni ad Azzara s. d.».

  • Descripción

    Pliego de 2 h. de 235 × 175 mm. Minuta.

  • Edición

    Noelia López Souto

  • Otras ediciones

    Ciavarella 1979, II, 119-120.

  • Otra bibliografía citada Catalogo 1793; Cátedra 2015a; Corbeto 2015; Gimeno Puyol 2014b; Hoefer 1852-1866; López Souto 2018d; López Souto 2019c; Vocabolario 1691;
  • Cita
    Carta de Giambattista Bodoni a José Nicolás de Azara de 1796-11-09, ed. Noelia López Souto, en Biblioteca Bodoni [<http://212.128.132.100/carta/1796-11-09-bodoni-azara> Consulta: 08/06/2025].
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