1793 09 04 AZARA BODONI
Resumen
Roma, 4 de septiembre de 1793. De José Nicolás de Azara [Roma] a Giambattista Bodoni [Parma].
Azara acusa recibo de unas pruebas de las Opera de Catulo, que Arteaga corregirá, y responde a las críticas recibidas hacia la ortografía del último Horatius apelando al valor de la uniformidad. Indica el envío pasado de pergaminos, comunica que mandó realizar una copia en Roma del Heyne, con las erratas corregidas, para enviársela a Bodoni. Anuncia asimismo que las Opera de Lucrecio serán una empresa ardua, si bien su edición resultará novedosa. Además, el diplomático notifica que Arteaga prepara una edición anotada de Catulo, se burla de las críticas de Vanetti contra el Horatius 1791, confirma transmitir los saludos de Bodoni a Quiñones, aconseja al amigo no enviar libros a España debido a la guerra con los franceses y se interesa por las nuevas publicaciones de la oficina de Parma.
Transcripción
Amico mio stimatissimo,
Ho ricevutte le prove del Catullo, ma non sarà possibile che Arteaga possa rivederle in poche ore di tempo che da il corriere.
Sono con Lei in punto all’ortografia dellaa U e della I, nonostante che ci siano dei bravi critici dalla parte del sistema di Arteaga; ma la raggione concludente si è l’uniformità nelle nostre edizioni.
Già mandai alcune cartepecore la settimana scorsa e farò il possibile per mandarne di più.
Per ció che riguarda il Tibullo, l’ho fatto copiare a fine di ritenere qui l’originaleb per potere esseguire meglio le correzioni.
L’intraprendere un Lucrezio é inpressa molto ardua e ci vorrebbe gran fatica e corredo di libri e manoscritti. Ma, contuttociò, si procureràc fare qualche cosa, se non di nuovo, almeno di buono. Lei capisce quanto ci vuole per fare andare certi letterati, ma per parte mia non si risparmierà niente.
Arteaga prepara una edizione di Catullo variorum per la quale possego io gran copia di materiali eccellenti. Al finire l’edizione in grande, daremo uno specinen [sic] coll’elegia della Coma di Berenice.
Vanetti non è che un noiosso scrittore di provincia. Vuole ad ogni conto che si parli di lui ed ha creduto che l’otterrebbe attaccando una opera famossa. Clarescere magnis inimicitiis è il suo scopo. Perciò io volevo dal principio che si disprezzasse o che si attaccasse col ridicolo solamente. Scriva in buonora quanto diavolo vuole.
Quando vedrò il Generale Quiñones gli dirò la di Lei memoria.
Non si puole rischiare niente da mandare in Spagna per il corriere. I francesi vengono di predare quello che partì da Roma il 14 di agosto.
Che cosa sono i libri che Lei ha stampati? Perché non vedono la luce? Hano paura del buffone di Vanetti, Academico fiorentino?
Lei si conservi e mi creda sempre Suo,
Azara.
Roma, 4 settembred 93.
a Había escrito del’ y corrige. b originale añadido entre líneas sobre e correzio cancelado. c Había escrito proqurerà y corrige. d Había empezado a escribir un texto que no alcanzo a leer y corrige.
Notas al texto
Datos documentales y bibliográficos
- Ubicación
Parma, BP, Archivio Bodoni, Lettere ricevute, C. 29, 80.
- Descripción
Pliego de 2 h. de 230 × 185 mm. Autógrafa.
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Edición
Noelia López Souto
- Otras ediciones
Ciavarella 1979, II, 87.
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Otra bibliografía citada Arteaga 1793; Borsellino 1962; Catullus 1794; Heyne 1777; López Souto 2018d; Orti Munara 1839; - ©
Biblioteca Bodoni, Biblioteca Palatina di Parma (Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo) & Noelia López Souto
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Cita
Carta de José Nicolás de Azara a Giambattista Bodoni de 1793-09-04, ed. Noelia López Souto, en Biblioteca Bodoni [<http://212.128.132.100/carta/1793-09-04-azara-bodoni> Consulta: 08/06/2025].Citar este documento