De José Nicolás de Azara [Roma] a Giambattista Bodoni [Parma].
Azara confiesa a Bodoni que antes estaba autorizado para gestionar la compra de matrices del gobierno español, pero ahora necesitará volver a persuadir al Ministro para llevarla a cabo. Reprocha a Bodoni que se ocupe de estampas menores y le insta a reservar su tiempo para labores de mérito y beneficiosas para su carrera, como el caso del Manuale.
Transcripción
Roma, 11 aprile 87.
Amico mio stimatissimo,
1. No se conserva o no se ha localizado en ningún fondo público esta carta de Bodoni a Azara fechada el
Contesto alla stimatissima di Lei lettera de 31 marzo1 coll piacere di sentirLa bene di salute, ch’è il più essenziale. Qui ancora stiammo bene, grazie a Dio.
2. Sobre la égida hispánica de Bodoni o la venta de sus matrices a España, negocio para cuya conclusión debía presentarse
Lei si ricorderà quante volte gli ho detto di spiciare il Suo Manualee che sono più di due anni che predico per la conclusione del nostro affare2. L’esperienza di quell che sono le nostre corti e l’incostanza loro mi fanno sempre dubbitare di tutto ciò che non vedo fatto. Una parola, un piccolo intrigo, una cattiva digestione, fanno alle volte avortire i proggetti i meglio concertati e l’impresse le più utili. L’istessa sorte dell genere umano dipende spesso da un momento di umore di un favorito o da un ridicolo sdegno di una donniziola. Io per anni sono stato autorizato a concluder con Lei qualsisia patto come avessi volsuto ed oggi non avrei tanta libertà, non perché ci sia varietà nell fondo della cosa né riguardo a me, se non perché di un istante all’altro c’è chi pensa in un modo differente e bisogna ritomare da capo per persuaderli di nuovo. Il domandare a codesto Signore una assoluta libertà e congedo sarà difficile, ma ciò puotrebbe aggiustarsi in altre maniere. Insomma, per fare il bene ci vuole molto e per il male tutto è facile.
3. Azara siempre veló para que el programa editorial de Bodoni mantuviese una línea de calidad en sus producciones (a propósito
Vedo l’inmensità dia cose che Lei abbrazia per stampare, che fanno dirizzare i capegli in testa. Non avrà Lei la forza di rifiuttare tutta quella peste di poesie che l’inondano? A me pare che quando l’autorità L’obblighi ad accettare certi incarichi, basterà che la Stamperia vada da sé, senza perderci Lei il Suo tempo e riserbarsi a maggiori cose. Altrimenti la vechiaia lo sorprenderà intrigatto in cose di nessuna gloria3.
Non posso oggi dilungarmi di più.
Sono di Lei sempre amico e servitore,
Azara.
a Había escrito de y corrige.
Notas al texto
Datos documentales y bibliográficos
Ubicación
Parma, Biblioteca Palatina, Archivio Bodoni, Lettere ricevute, C. 28, 178.