1786 04 26 AZARA BODONI

Roma, 26 de abril de 1786.

De José Nicolás de Azara [Roma] a Giambattista Bodoni [Parma].

Azara acusa recibo del Longo italiano enviado por Bodoni para el marqués de Breme. Elogia la edición, salvo su dedicatoria, y le comunica al amigo que Breme ha sido nombrado embajador en Viena. Refiere la presencia en Roma de los Pallavicini y reitera su habitual deseo de ver concluido el Manuale.

Roma, 26 aprile 86.

Amico^a mio stimatissimo,

L’ordinario scorso non mi lasciò tempo per contestare la ricevutta della di Lei lettera de 15 corrente coll’essemplare di Longo per il Marchese di Breme, all quale lo diressi venerdì scorso per un amico mio che partì alla volta di Napoli, e non dubbito che l’avrà ricevuto.

Non occorre parlare della bellezza dell’edizione poiché Lei sa quell che ne penso tempo fa. Se il greco l’ha d’avvantagiare, bisogna che Lei sorpassi sé stesso. Breme è stato nominato Ministro a Viena ed è naturale che prima ripossi a Torino. Quello che mi è parso ridicolo è la dedica in quello stile prezioso. Il «roseis manibus» di Carlota mi ha fatto fare due passi indietro.

I Signori Pallavicini sono ancora qui ed io gli ho fatte^b quell poco di attenzioni che posso. Il mio modo di vivere non è compatibile con quello de’ forastieri.

Mi pare mille anni di vedere finito il benedetto Manuale perché possiamo prendere un partito. Io però credo indispensabile che Lei lasci subito Parma per puotere pensare a qualche cosa di grande.

Lei non si trattenga di scrivermi sempre che non abbia niente meglio da fare, perché le Sue lettere mi fanno gran piacere.

Qui non occorre cosa particolare.

Lei stia bene e mi creda Suo sempre,

Azara.

^a Entre la fecha y el saludo se anota a lápiz, de otra mano: Manuale <…>     ^b Había escrito fatta y corrige.