1782 09 26 AZARA BODONI

Resumen

Roma, 26 de septiembre de 1782.

De José Nicolás de Azara [Roma] a Giambattista Bodoni [Parma].

Azara desmiente las habladurías extendidas por Roma sobre su promoción de Quiñones al obispado de Ciudad Rodrigo y, ante esos ofensivos rumores, sugiere no elevar al susodicho. Refiere también el caso de Serrao, al que el exjesuita Zacharias y el cardinal Gerdil hostigan. Lamenta la situación que padece Bodoni en Parma y se muestra asimismo afligido por la campaña bélica española en Gibraltar.

Transcripción

Roma, 26 settembre 82.

Amico mio stimatissimo,

Rispondo alla Vostra lettera de 14 corrente rallegrandomi con Voi dell buon stato della Vostra salute e desidero che l’aria della campagna che andate a godere questo autunno Vi rimetta intieramente nell più florido stato. Io, dopo il tributo pagato all cattarro russo, mi trovo bene, grazie a Dio.

Tutte le voci sparse sull conto de’ Domenicani che mi riferise sono false e non hano il menomo fondamento. È vero però ch’io ho promossa l’idea dell Vescovato di Quiñones e che mi è stata approvata alla Corte, ma per raggioni molto diverse da quelle che dice il volgo. Io sono amico di Quiñones, l’ho fatto Generale e lo voglio disfare; cioè non voglio permettere che Roma lo maltratti e lo sacrifichi, come fa con tuttea le religioni. Non sarà però Quiñones Vescovo di Ciudad Rodrigo, ma avrà qualche cosa di meglio.

Non vorrei parlare dell’affare di Serrao eletto di Potenza, perché mi c’inquieto. L’exgesuita Zacharias ed il Vostro Cardenale Gerdil sono i delatori che perseguitano quest’uomo. La Corte di Napoli gli ha permesso che rispondesse all Papa coll patto di non ritrattare niente apartenente alla regalia. Lui l’ha fatto in una maniera modesta e comvincente, ma ciò nonostante, si è sospessa la sua proposizione in concistoro. Non so ancora come se la prenderà Napoli. Il Consiglio di Santa Chiara dice che questo è un impegno della Corona, e non dell Vescovo.

Abbiamo finalm.te avuto lunedì il ritardato tanto concistoro, con la publicazione di tutti gli atti dell viaggio di Viena. Il Papa à confermato il Collegio nell’idea delle gran cose che ha ottenute dall’Imperatore. Quaedam certe, eaque gravia ab eius aequitate retulimus (Caesaris) ut iam ex per vulgatis ipsius mandatis constat. Quorumdam vero si nondum exitum at spem non mediocrem nobiscum reportavimus.

Io piango le sciagure di codesto Vostro paese perché amo il suo Principe, ma non ci vedo rimedio. Egli è mal servito ed il rimedio spagnuolo che acennate non è pratticabile.

Non Vi parlo della nostra iliade di Andaluzia perché purtroppo ne parlan le gazzette. È una cosa che per mille titoli mi sta troppo a cuore.

Curate la Vostra salute e crediatemi sempre Vostro amico di cuore,

Azara.

 

a Había escrito tutti y corrige.

Notas al texto

Datos documentales y bibliográficos

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