1782 03 14 AZARA BODONI
Resumen
Roma, 14 de marzo de 1782.
De José Nicolás de Azara [Roma] a Giambattista Bodoni [Parma].
Azara se disculpa por no haber podido resolver, como había prometido, el pago de las matrices encargadas por Portugal. Meneses hubo de tratar con el vil sacerdote de San Antonio de los Portugueses, que mantiene un cálculo que le facilitó un impresor romano. La solución, pues, si Bodoni está de acuerdo, será una cantidad intermedia. También le comunica que el príncipe Chigi desea imprimir en Parma su obra Dell’economia naturale e politica.
Transcripción
Roma, 14 marzo 1782.
Amico e padrone stimatissimo,
Poco scrisi a Lei l’ordinario scorso ed oggi sarò ancor’ più breve, perché sono troppo debole di testa per fare lunghea scriture.
Chi promette leggermente è un minchione e tale son io, che scrisi a Lei aver aggiustato il Suo affare di Portogallo col pagamento della somma intiera del di Lei conto. Così me l’avea promesso cotesto Signor Ministro, ma, come costui debbe regolarsi nel detagliob per l’informazione del Prete di San Antonino dei Portoghesi, ha bisognato trattare con questo. Il tal Prete è un vero demonio e di un’abbilità incredibile. Malgrado di ciò, ho avuto con lui delle forti altercazioni senza però poterlo convertire. Non è stato possibile disimulare l’enorme ecceso che c’è dalla quantità di lettere di caratteri commessi e la somma che Lei m’ha consegnata. Il Prete ha il suo conto bello ch’è fatto somministratogli naturalmente da qualche stampatore romano e maligno, e non c’èc da pensare di rimoverlo dal suo calcolo. Io, per la verità, mid son restato convinto, forse perché la materia non è affatto a mia portata. Vedendomi in questo stato e che il mezzo di trattenere in Lisvona l’eccedenzae dei caratteri sarebbe troppo invarazzoso e anche molto pregiudiziebolef ai di Lei interesi, ho presso il partito di ridurre questa gente ad una amichebole composizione; cioè che mi diano duecento scudi sopra la somma dei sei milla. E così me l’hanno promesso, se Lei approverà questa determinazione. Io per me L’assicuro di aver fatto tutto quanto dipendeva da me ed aggiungo parermi inpossibile ricavar un miglior partito da costoro. Lei, ciò nonostante, mi dirà ciò che vuol ch’io faccia.
Il Principe Chigi ha composto un piccolo poemeto sull’agricultura. La prima parte è stata male stampata a Parigi. Desiderarebbe che Lei stampasse la seconda con qualche eleganza, tutto a conto di detto Principe. Quando mi consegni il manoscrito, lo manderò a Lei.
Non posso scrivere di più. Abbraccio al nostro caro Paciaudi e resto sempre di Lei Suo buon amico e servitore,
Azara.
a Había escrito lunge y corrige. b Había empezado a escribir detal y corrige. c Había escrito ci y corrige. d Había escrito me y corrige. e Había empezado a escribir eccel y corrige. f Había escrito prigiudiziebole y corrige.
Notas al texto
Datos documentales y bibliográficos
- Ubicación
Parma, Biblioteca Palatina, Archivio Bodoni, Lettere ricevute, C. 28, 86.
- Descripción
Pliego de 2 h. de c. 240 × 180 mm. Solo firma autógrafa.
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Edición
Noelia López Souto
- Otras ediciones
Ciavarella 1979, I, 54-55.
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Otra bibliografía citada Brooks 1927; Chigi 1782; Fiori 1980; López Souto 2018d; - ©
Biblioteca Bodoni, Biblioteca Palatina di Parma (Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo) & Noelia López Souto
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Cita
Carta de José Nicolás de Azara a Giambattista Bodoni de 1782-03-14, ed. Noelia López Souto, en Biblioteca Bodoni [<http://212.128.132.100/carta/1782-03-14-azara-bodoni?id=554> Consulta: 08/06/2025].Citar este documento